In occasione della Giornata Mondiale della Vista, l'Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO) ha organizzato a Roma il suo primo Congresso nazionale, riunendo istituzioni, società scientifiche, associazioni e aziende per affrontare le sfide della prevenzione e dell'accesso alle cure oculistiche in Italia.
Oltre sei milioni di persone in Italia convivono con una malattia oculare, e per un terzo di loro la riduzione della vista è invalidante. Eppure, all'oftalmologia è dedicato solo l'1% della spesa sanitaria pubblica, mentre screening e liste d'attesa variano ancora troppo tra le Regioni, ostacolando un accesso equo alla prevenzione.

Francesco Bandello, presidente di APMO, ha denunciato come le malattie oculari vengano spesso trascurate perché non considerate letali. Eppure, chi perde la vista vive peggio: ipovisione e cecità comportano costi altissimi — economici e sociali — e incidono profondamente sulla vita quotidiana. Servono quindi programmi diagnostici sistematici per le complicanze oculari legate a patologie come diabete e degenerazione maculare: interventi a basso costo ma con un altissimo ritorno in termini di salute e qualità della vita.
Le liste d'attesa rimangono uno dei problemi più critici. Teresio Avitabile, direttore della Clinica Oculistica di Catania, ha sottolineato come non si tratti di un fenomeno omogeneo: esistono realtà che garantiscono tempi rapidi, ma questo non dipende dai medici, bensì dalle amministrazioni. «Serve semplificare: non spendere di più, ma spendere meglio», ha precisato.
Durante il Congresso è intervenuto il Ministro della Salute Orazio Schillaci, sottolineando la necessità di una strategia nazionale chiara volta a ridurre l'incidenza delle malattie oculari. «Due persone su cento, dai 15 anni in su, soffrono di gravi limitazioni visive, percentuale che sale all'8% tra gli over 75», ha dichiarato. «La diagnosi precoce rallenta la progressione delle patologie e salvaguarda l'autonomia. Ma serve un cambio culturale: dobbiamo passare da un Servizio Sanitario che cura, a uno che previene». Schillaci ha poi annunciato l'intenzione di destinare fondi specifici alla prevenzione oculare nella prossima legge di bilancio e di reintrodurre l'esame del fondo oculare per i pazienti diabetici nei nuovi LEA – Livelli Essenziali di Assistenza.
Mario Barbuto, presidente dell'Unione Italiana Ciechi, ha ricordato che la Giornata Mondiale della Vista non è solo una celebrazione, ma un impegno da ricordare e praticare tutti i giorni. Un messaggio condiviso da Bandello: chi sta bene con gli occhi vive meglio. La vista è un bene comune, e difenderla significa garantire qualità della vita, dignità e autonomia.
In questi giorni, in molte città italiane, sono organizzate visite gratuite e iniziative di sensibilizzazione, promosse in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale, le istituzioni locali e le associazioni dei pazienti.
A cura di Lucrezia Rogai

