Enpam: «Difendiamo i medici, non facciamo finanza spericolata»

“Qualcuno dice che siamo governativi, ma io credo che sia giusto parlare con il Governo”, afferma Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, l’ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri. La denuncia è netta: le convenzioni sono ferme, i medici sottopagati e la programmazione nazionale non garantisce il ricambio dei pensionandi.

Oliveti sottolinea anche le pressioni sul ruolo dei professionisti: “È evidente che siamo sotto attacco, sia dal punto di vista professionale – con l’ipotesi di dipendenza dei medici di base e dei pediatri – sia da quello previdenziale, con chi propone il ritorno all’Inps”.

A difesa del ruolo dell’Enpam, Oliveti ricorda come l’ente sia un pilastro dell’economia reale: “Sosteniamo il debito pubblico con 3,5 miliardi di euro in titoli di Stato, ma la diversificazione resta la nostra stella polare”. Da qui la riforma della policy sugli investimenti: un portafoglio orientato alla solvibilità e uno alle performance.

“Nel quinquennio 2019-2023 – sottolinea – le casse hanno avuto un rendimento superiore al 15%. L’Enpam, grazie alla diversificazione, ha guadagnato 1,6 miliardi in più rispetto a un investimento esclusivo in Btp”.

Dal 2012 al 2024 il patrimonio è salito da 12 a 29 miliardi, e metà di questa crescita, ricorda Oliveti, è legata alla strategia diversificata.

“Ci accusano di scorribande finanziarie, ma pensiamo solo alle pensioni dei medici. In Intesa San Paolo l’investimento è raddoppiato, in Banco Bpm è quintuplicato. E su Mps e Mediobanca abbiamo generato 115 milioni di utile, metà già incassati”.

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