Boehringer Ingelheim in prima fila contro le fibrosi polmonari: successo degli studi FIBRONEER, una speranza concreta per i pazienti

Intervista a Francesco di Marco - Global Head of Human Pharma Regions - Boehringer Ingelheim - a margine della presentazione in Senato del Documento di posizionamento multistakeholder che propone possibili soluzioni per rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti

  • Rilevante l’impegno di Boehringer Ingelheim nel campo della ricerca sulle fibrosi polmonari combinate (IPF – fibrosi polmonare idiopatica e PPF – fibrosi polmonare progressiva), con un ruolo chiave della comunità scientifica italiana: 10 gli studi attivi nel Paese con 20 Centri di eccellenza coinvolti
  • Un impegno decennale che ha portato allo sviluppo di Nerandomilast, inibitore preferenziale della fosfodiesterasi 4B (PDE4B) sperimentale per via orale: i risultati degli studi FIBRONEER™-IPF e FIBRONEER™-ILD recentemente pubblicati sul NEJM rappresentano una speranza concreta di rallentare il declino della funzionalità polmonare
  • Le persone che convivono con la fibrosi polmonare devono affrontare una serie di sfide quotidiane, sia fisiche che emotive, legate alla progressiva compromissione della funzionalità polmonare, sia di sistema, a causa di ritardi nella diagnosi, disorganizzazione dei servizi territoriali per la presa in carico e tempi lunghi per l’accesso a nuove terapie. Migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da fibrosi polmonari rappresenta dunque un obiettivo di salute pubblica.
  • La Conferenza stampa di oggi è l’occasione per presentare il Documento di posizionamento dal titolo “Le fibrosi polmonari: un bisogno di salute pubblica insoddisfatto”, frutto della collaborazione di un Gruppo di lavoro multidisciplinare composto da rappresentanti delle Società Scientifiche, delle Associazioni di pazienti e Referenti Istituzionali, realizzato con il contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim.
  • Il documento mira a diffondere la conoscenza sulle fibrosi polmonari, delineando un quadro del “burden” della patologia e dei bisogni dei pazienti, nell’ottica di contribuire a identificare eventuali criticità e consentire una risposta efficace alle esigenze insoddisfatte da parte dell'intero sistema di cura. A tal fine, sono state elaborate quattro proposte di policy che rappresentano un punto di partenza per promuovere un cambiamento concreto nella gestione delle fibrosi polmonari.

Boehringer in Senato per la presentazione del Documento di posizionamento istituzionale sulle fibrosi polmonari. Con una storia ormai secolare nelle patologie respiratorie e un impegno di oltre 10 anni nella ricerca e sviluppo di terapie innovative per le fibrosi polmonari, Boehringer Ingelheim è in prima linea per contrastare la IPF (fibrosi polmonare idiopatica, idiopathic pulmonary fibrosis) e la PPF (fibrosi polmonare progressiva), patologie croniche, rare e complesse che hanno un impatto rilevante sulla qualità e aspettativa di vita delle persone che ci convivono. 

L’azienda ha convogliato molte risorse nella ricerca su questa area terapeutica: in questo scenario, l’Italia ha un ruolo da protagonista a livello mondiale, con 10 studi attivi nel nostro Paese e circa 20 Centri di riferimento coinvolti tra le eccellenze in Pneumologia e Reumatologia.

Proprio dalla ricerca arrivano notizie positive per i pazienti con fibrosi polmonari. A maggio, in occasione del congresso della American Thoracic Society, sono stati presentati i risultati degli studi di fase III FIBRONEER™-IPF e FIBRONEER™-ILD, che hanno valutato Nerandomilast, un inibitore preferenziale della fosfodiesterasi 4B (PDE4B) sperimentale per via orale sviluppato da Boehringer Ingelheim, rispettivamente nei pazienti con IPF e PPF, con e senza terapia antifibrotica di base. I risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, con un importante contributo della comunità scientifica italiana. Nerandomilast ha soddisfatto l’endpoint primario di entrambi gli studi, riducendo in misura significativa il declino della capacità vitale forzata (FVC) [mL], considerata una misura della funzionalità polmonare, in termini di variazione assoluta dal basale alla settimana 52 rispetto al placebo, con un profilo di sicurezza e tollerabilità costante.

Si stima che circa 9,2 milioni di persone in tutto il mondo possano essere affette da fibrosi polmonari combinate (IPF e PPF). In alcuni pazienti con IPF l’aspettativa di vita si riduce a soli 3 anni, inferiore quindi anche ad alcune forme tumorali. In Italia si stimano circa 5.000 nuovi casi di IPF diagnosticati ogni anno in Italia, con 20.000 pazienti in tutto il Paese che oggi convivono con la patologia.

Sul territorio nazionale sono ancora molte le sfide aperte per rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti. Innanzitutto, il percorso del paziente con fibrosi polmonare è lungo, frammentato e complesso, con ritardi diagnostici anche di diversi anni, dovuti all’aspecificità dei sintomi, che compromettono l’efficacia dell’intervento terapeutico. Anche in presenza di diagnosi corretta, l’accesso ai Centri di riferimento risulta problematico, perché le strutture sono sovraccariche e non distribuite in modo omogeneo sul territorio. La carenza di specialisti, come pneumologi e reumatologi, è un ulteriore elemento critico, così come la mancanza di linee guida nazionali e percorsi diagnostico-terapeutici strutturati.

Questa giornata si colloca a conclusione di un progetto di advocacy Istituzionale avviato da Boehringer nel 2024,  che ha dato il via, a seguito della costruzione di una coalizione multistakeholder, ad una serie di tavoli di lavoro il cui fine era redigere un documento condiviso per diffondere la conoscenza sulle fibrosi polmonari, dal burden della patologia ai bisogni del paziente, identificando le criticità e offrendo possibili soluzioni per consentire una risposta efficace dell’intero sistema di cura.

Il documento è stato presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa al Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Elena Murelli.

Boehringer Ingelheim è un’azienda biofarmaceutica attiva nel campo della salute umana e animale. Essendo uno dei principali investitori in ricerca e sviluppo del settore, la società si concentra sullo sviluppo di terapie innovative in grado di migliorare e prolungare la vita in aree a elevato bisogno terapeutico ancora insoddisfatto. Indipendente sin dalla sua fondazione nel 1885, Boehringer adotta una prospettiva a lungo termine, integrando la sostenibilità lungo tutta la catena del valore. Più di 54.500 dipendenti operano in oltre 130 mercati con l’intento di costruire un futuro più sano, equo e sostenibile. Per ulteriori informazioni, consultare il sito www.boehringer-ingelheim.com/it

Foto di Aakash Dhage su Unsplash

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